Giovani Talenti

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Sinopse

Decine di migliaia di giovani lasciano ogni anno l’Italia. Si tratta molto spesso di laureati, appartenenti a tutte le categorie professionali. Provenienti dal Nord e dal Sud del Paese. E’ un’emigrazione di élite, lontana anni luce da quella degli inizi del XX° secolo. “Giovani Talenti” porta in radio per la prima volta le loro storie: il faticoso percorso lavorativo in Italia, l’occasione all’estero e l’espatrio. Le difficoltà da superare oltreconfine, fino all’affermazione finale. La trasmissione punta a rispondere alla domanda fondamentale: perché se ne vanno? E cosa dovrebbe cambiare in Italia, affinché restino... o tornino?

Episódios

  • L'Italiana "En Marche"

    17/06/2017

    "La mia vita non é perfetta, ma in Francia a 25 anni ho avuto la possibilità di diventare adulta (lavoratrice, mamma, proprietaria di una casa): quando vedo i miei amici in Italia sono tutti precari, non fanno figli perché non possono permetterselo economicamente, a livello professionale fanno fatica ad evolvere e a crescere. Io penso che un sacco di gente se ne vada dall'Italia perché é normale che a 30 anni si abbia voglia di sentirsi delle donne e degli uomini e non dei ragazzini, figli di mammà!": così si presentava solo pochi anni fa a "Giovani Talenti" Caterina Avanza, oggi 36enne responsabile dei processi partecipativi del movimento En Marche, del neopresidente francese Emmanuel Macron.La storia di Caterina prende le mosse con l'iscrizione al liceo linguistico: determinante sarà per lei l'anno di scambio scolastico a Parigi. Ne rimane talmente soddisfatta, che decide di diplomarsi Oltralpe.Dopo il diploma Caterina torna in Italia, per iscriversi a Scienze Politiche: al temine del percorso universitario

  • Un Italiano a Taiwan

    10/06/2017

    "Al momento risiedo a Taiwan, dove lavoro come presentatore televisivo, professore universitario, interprete simultaneo e scrittore": si presenta così a "Giovani Talenti" Riccardo Moratto, 31 anni, approdato con grande successo in Estremo Oriente. Dopo gli studi universitari nella Penisola, dove Riccardo approccia la lingua e la cultura cinesi, arriva la svolta. E' l'anno 2008: ottiene una borsa di studio al National Science Council di Taiwan. L'anno sucessivo la tappa è cinese, con un'altra borsa di studio. Infine, nel 2010, la ripartenza -ancora per Taiwan- stavolta con un dottorato. E' solo la prima tappa di un'avventura, che porterà Riccardo a insegnare nelle università di Taiwan, svolgere lavoro di interpretariato ad alto livello, pubblicare libri, e diventare un noto presentatore televisivo. Ospite della puntata è Sabrina Ardizzoni, docente di lingua e cultura cinese presso l'università di Bologna. Con lei esploriamo le opportunità di studio e lavoro in Estremo Oriente, per giovani interessati a fare ca

  • Cervelli di Rientro

    03/06/2017

    "Il sistema accademico italiano, almeno per quanto riguarda l'area umanistico-sociale, offre possibilità scarse o nulle di carriera ai candidati non locali, cioè a quei giovani studiosi che non hanno un forte radicamento in una sede universitaria. Molti, troppi, svolgono tutta la loro carriera nella stessa sede, facendo la fila in attesa del proprio turno… come in un supermercato": è al vetriolo e lucidissima l'analisi che Daniele Santarelli, 37enne ricercatore rientrato grazie al programma per il "ritorno dei cervelli" Rita Levi Montalcini, fa del nostro sistema accademico.Studi alla Facoltà di Lettere di Pisa, Daniele prosegue con un dottorato a Padova. Grazie al quale avvia le sue collaborazioni con l'estero che -negli anni- lo porteranno a lavorare, fare ricerca e insegnare in atenei francesi e svizzeri. E' lui stesso a spiegare il perchè: "non appena conseguito il titolo di dottore di ricerca non ho potuto far altro che tornare a guardare all'estero, perché in Italia non c'erano oggettivamente prospettiv

  • Un anno di studio in Brasile

    27/05/2017

    "Da ormai nove mesi vivo lontano da casa, dalla mia famiglia, dai miei amici, e da tutto ciò che per 16 anni sono stato abituato a vedere e a fare": riassume così, in poche ma efficaci righe, la sua esperienza in Brasile Andrea Maselli, 17enne studente delle scuole superiori che sta vivendo un periodo di scambio in America del Sud. Oggi torniamo a esplorare le opportunità di studio in Paesi extra-UE: lo facciamo proprio con la storia di Andrea, studente di informatica, che ha deciso di partire per il Brasile, scegliendolo come possibile destinazione… solo all'ultimo. Andrea arriva in un Brasile in piena "febbre da Olimpiadi": col passare delle settimane, scopre un Paese con un sistema di istruzione molto diverso dal nostro, in particolare nel rapporto professore-studente, decisamente più informale. "Stando in Brasile ho scoperto sicuramente una nuova cultura e un nuovo modo di affrontare le situazioni", riassume Andrea, profondamente arricchito dalla nuova esperienza.Ospite della puntata è Beatrice Tis

  • Storie di Talenti in Europa - Strasburgo 2017

    20/05/2017

    Puntata speciale di "Giovani Talenti", che torna - per il sesto anno - all'Europarlamento di Strasburgo, con una tavola rotonda fra giovani professionisti italiani espatriati nel cuore dell'Europa. Oggi il nostro "parterre" comprende tre giovani al lavoro sia nelle istituzioni UE, sia nel settore delle istituzioni internazionali, tra Bruxelles e Strasburgo. A Strasburgo "Giovani Talenti" incontra:–Greta Faggiani, 29 anni, vicecapo aggiunto del Gabinetto del Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa;–Nicolò Carboni, 29 anni, assistente parlamentare al Parlamento Europeo;–Carmen Scirè, 33 anni, assistente parlamentare al Parlamento Europeo;Ospite insieme a loro, per commentare la nuova emigrazione professionale verso l'Europa, e valutare quanto l'UE rappresenti ancora un polo di attrazione per i nostri giovani talenti, il direttore dell'Ufficio a Milano dell'Europarlamento Bruno Marasà.

  • Una Scienziata italiana alla Casa Bianca

    13/05/2017

    Puntata d'eccezione, oggi a "Giovani Talenti": ospitiamo Anna Grassellino, 35 anni, professoressa associata in Fisica al prestigioso Fermilab, nei pressi di Chicago. Anna avvia il suo percorso nella propria città di origine, Marsala: da lì si trasferisce a Pisa, per studiare Ingegneria. Il primo contatto con gli Stati Uniti avviene proprio al Fermilab, nel 2004, con una internship. Dopo la laurea sceglie di tornare negli USA, con un passaggio a Philadelphia per il Ph.D., prima di riapprodare in Illinois: al Fermilab entra come post-doc. Nel giro di soli cinque anni passa a ricercatrice, prima di diventare professoressa associata. Quello che rende la storia di Anna quasi unica è il conferimento, da parte della Casa Bianca, del prestigioso Pecase Award, assegnato ai migliori giovani scienziati e ingegneri al lavoro su territorio americano. Insieme ad Anna vengono premiati anche altri due italiani. Ospite della puntata è il professor Carlo Pagani, docente di Fisica all'Università degli Studi di Milano. Con lui c

  • Dal Cern all'Italia. Il Controesodo

    06/05/2017

    "Tornare in Italia significa accontentarsi di uno stipendio che non arriva nemmeno alla metà di quello percepito in Svizzera, ma ritengo che la qualità della vita italiana compensi molto bene il compromesso economico da accettare": ha le idee chiare Giovanni Bianchi, 33enne consulente informatico e startupper, rientrato in Italia dalla Svizzera, dove lavorava all'interno di uno dei centri di ricerca più importanti al mondo.Giovanni studia Informatica all'università: in breve, approda al Cern di Ginevra, prima con una borsa di studio, poi con un contratto da post-doc.Professionalmente, un'esperienza straordinaria, vista a posteriori: resta un "ma", legato alla qualità della vita in Svizzera, che Giovanni non trova così stimolante.Di qui la decisione, assolutamente a sorpresa: lasciare la Svizzera e rientrare in Italia, con un progetto di start-up, "Strappo". Il progetto finisce successivamente in stand-by, anche a causa della poca chiarezza legislativa nel settore di attività. Giovanni "trasloca" così ad H-Far

  • In Erasmus in Grecia

    29/04/2017

    "L'Erasmus è sicuramente un'esperienza che consiglio a tutti gli studenti universitari, perché cambia profondamente il modo di ragionare di chi lo vive": riassume così Vitalia Pes, 21enne microbiologa tirocinante con borsa Erasmus+ ad Atene, la sua esperienza di studio all'estero. Vitalia ha un sogno, quando si iscrive all'università: diventare una brava ricercatrice. Per questo sceglie Biotecnologie, all'Università di Sassari.La prima esperienza Erasmus la vive in realtà in Spagna, a Bilbao: "questo primo Erasmus mi fece venire voglia di fare altre esperienze all'estero", ricorda ora. Per questo, pochi mesi dopo il rientro, sceglie di partecipare ad un'altra borsa del programma Erasmus+, questa volta mirata al tirocinio – "Erasmus Traineeship". La destinazione è per molti versi singolare: la Grecia, Paese in crisi, fuori dalle tradizionali rotte estere. Eppure… Vitalia scopre una nazione che ha molto da offrire e da insegnare, al di là degli stereotipi.Opsite della puntata è Valeria Biggi, dell'

  • Dall'Est all'Ovest… USA

    22/04/2017

    "Se dovessi riassumere la mia storia, mi viene da dire che è stata un tortuoso cammino all'insegna della ricerca di un ambiente aperto, multiculturale, senza pregiudizi (dove io possa anche andare in ufficio in ciabatte…), e in cui nessuno mi chieda quanti anni ho, prima di affidarmi responsabilità". Riassume così Matteo Zanella, 34enne Senior Product Manager in California, il suo percorso internazionale.Matteo si iscrive in Ingegneria Informatica: fin dagli anni universitari manifesta interesse verso le esperienze all'estero, con un anno di scambio alla University of California e un semestre in Erasmus a Valencia.Nel marzo del 2007 si laurea, dopodichè inizia a lavorare nella Penisola: la svolta arriva un paio d'anni dopo, quando decide di iniziare un MBA negli Stati Uniti.Con non pochi sacrifici, si sposta a New York, dove completa l'MBA: di fronte alla scelta se tornare in Italia o restare Oltreoceano, sceglie la seconda opzione – l'ambiente di lavoro della Penisola non lo attira nè convince p

  • Una Post-Doc a Colonia

    15/04/2017

    "Non sarebbe corretto affermare che in Italia per me non ci fossero occasioni. Lavoro da fare ce n'era, ma limitato nel tempo, frammentato in progetti molto diversi tra loro e -soprattutto- in un tempo in cui tutto è sospeso: sia per la durata della "gavetta", sia per la direzione in cui si andava": così Vera Lomazzi, 38enne post-doc a Colonia, ricorda il periodo di lavoro nella Penisola.Vera si iscrive tardi in università, dopo aver iniziato a lavorare non appena diplomatasi: una volta laureata, prosegue gli studi con un Dottorato in Sociologia e Metodologia della Ricerca Sociale. Il dottorato la porta a fare le prime esperienze di lavoro in Olanda e in Germania. Successivamente, parte anche per il Libano.Fino al 2015, quando arriva per lei il vero "salto di qualità": l'offerta di un posto in una università scozzese, ad Aberdeen. Posto che lei lascia un anno dopo, soprattutto per riavvicinarsi alla famiglia in Italia – cogliendo al volo l'opportunità di un post-doc al prestigioso Leibniz Institute di C

  • Dalla Russia… per lavoro

    08/04/2017

    "La mia decisione di lasciare l'Italia non è stata dettata da esterofilia, ma piutttosto dalla voglia di futuro": così Antonio Alizzi, 34enne primo vicepresidente di una delle maggiori case editrici russe, racconta il perchè del suo espatrio a Mosca. Espatrio foriero di una carriera ad alto livello.Antonio nasce in Germania, da genitori siciliani emigrati: a sei anni rientra nell'isola. Dopo la maturità, prende la decisione di lasciare anch'egli la Sicilia, per studiare a Milano, Scienze della Comunicazione. Più tardi si sposterà sulle Relazioni Internazionali.Antonio completa la sua formazione con un Master -prima- e un Dottorato di Ricerca – poi, una strada che gli spalanca le porte dell'insegnamento in accademia, a Verona.Sul medio periodo, però, cominciano a pesare le difficoltà di avere una prospettiva, in ateneo: "l'entusiasmo, che è stato il carburante per quattro anni, ad un certo punto ha ceduto il passo alla paura. Paura di non farcela, paura di aver sbagliato tutto, paura di non poter program

  • Coppie che Tornano… anche dalla Silicon Valley

    01/04/2017

    "Siamo estremamente eccitati dall'idea di tornare in un ambiente tecnologico giovane ed emergente, dove possiamo avere un impatto reale, riportando indietro quanto appreso in Silicon Valley": così Stefano Bernardi, 30 anni, venture capitalist, raccontava - poco più di un anno fa e sul web - l'idea di rientrare in Italia, dopo diversi anni negli USA.Quella che vi raccontiamo questa settimana non è una "classica" storia di rientro nella Penisola, legata al lavoro: questa settimana vi parliamo di giovani coppie che decidono di tornare in Italia - anche da destinazioni molto ambite - in primis per dare una prospettiva di qualità di vita ai propri figli.Stefano studia Ingegneria Informatica nella Penisola, dopodichè entra presto nell'ambiente italiano delle start-up. Poi la prima "scommessa": con la moglie Elena si trasferisce a San Francisco, dove in pochi anni si fa largo nell'ambiente delle aziende ad alto tasso innovativo e nel venture capital, che si trasformerà col tempo nella sua principale occupazione.Infi

  • Un anno di studi in Cina

    25/03/2017

    "Sono sette mesi che vivo lontano da casa, dalla mia famiglia, da tutto quello che ero abituato a vedere fin da piccolo. Stando qui ho visto una parte del mondo che in Europa crediamo di conoscere, l'Oriente. Tuttavia ho scoperto che -per la maggior parte- si tratta solo di normalissimi stereotipi, che poi si rivelano tali quando inizi a vivere inserito nella società, proprio come se fossi uno di loro". E' proprio il caso di dire che Gioele Leone, 16 anni, ha scoperto dall'altra parte del pianeta un mondo completamente nuovo.Gioele parte per la Cina lo scorso anno, per un periodo di scambio studentesco: l'approdo a Pechino è indimenticabile, con il caldo soffocante e umido dell'agosto cinese.Da Pechino si sposta a Jujiang, città dove ha luogo effettivamente il suo scambio studentesco: lì si apre per lui un mondo completamente nuovo, in termini di vita e di studio. Un altro pianeta, con altri standard e altre regole, che -all'inizio- provocano in Gioele non poche difficoltà di adattamento.Nel giro di tre mesi,

  • Un Italiano al Tesoro UK

    18/03/2017

    "In Italia i giovani sono davvero tagliati fuori, rispetto agli altri Paesi. L'amministrazione pubblica dovrebbe iniziare a dare il buon esempio, assumendo - attraverso procedure pratiche e moderne - giovani competenti, e affidando loro responsabilità" : così Andrea Zorzetto, 22enne Policy Advisor presso il Ministero del Tesoro britannico, sintetizza il suo pensiero sulla rotta da seguire anche in Italia, sulla base della sua esperienza Oltremanica.Andrea parte presto per l'estero, con un'esperienza in Australia fin dalle scuole superiori: dopo la maturità opta per proseguire gli studi oltreconfine, scegliendo la Gran Bretagna per iscriversi al'università.Gli anni Oltremanica trascorrono tra scambi universitari a Hong Kong, stage tra Ministeri e Parlamento UK, e lavori per mantenersi gli studi. Senza contare i numerosi viaggi per partecipare a forum internazionali.Alla fine del percorso universitario, arriva per lui l'occasione al Ministero del Tesoro britannico, in età -almeno per gli standard della pubblica

  • Una Manager in Olanda

    11/03/2017

    "Una volta rientrata in Italia, la mia esperienza e i miei titoli non sembrarono essere presi in considerazione. La mia azienda mi propose di eseguire lo stesso lavoro che avevo interrotto due anni prima, mentre - anche volendo cercare altre proposte lavorative - le offerte erano pressochè inesistenti, il networking uno strumento sconosciuto". Racconta così Federica Ravaglia, 34enne manager per una multinazionale olandese, il suo rientro in Italia, dopo un lungo periodo all'estero, affrontato per migliorare le proprie competenze e internazionalizzarsi, nell'ottica di una crescita professionale. Anche per questo Federica ha rifatto presto le valigie.All'università Federica sceglie Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali: nel corso degli studi ha modo di svolgere due esperienze all'estero.Dopo la laurea, la consapevolezza: "mi è stata subito chiara l'assenza di opportunità di sviluppo e crescita nei settori legati ai miei studi". Così coglie al volo l'opportunità di un'assunz

  • Controesodo dal Kazakhistan… con vista startup

    04/03/2017

    "Se siamo arrivati fino a dove siamo ora lo dobbiamo a un team straordinario, e a un quadro normativo a supporto delle start-up innovative che oggi in Italia è buono, e offre concrete e importanti agevolazioni. Il nostro Paese ha tutte le carte in regola per generare innovazione vera: ci sono competenze e leggi, forse l'unica cosa che manca realmente è la convinzione profonda di poterlo fare": così Dario Brignone, 34enne startupper rientrato in Italia dal Kazakhistan, descrive il momento che vive il nostro Paese, dal punto di vista dell'innovazione. Dario si iscrive alla Facoltà di Matematica e Fisica (indirizzo informatico): dopo un'esperienza Erasmus a Madrid si laurea nel 2008… poi lascia l'Italia.La prima tappa per lui è l'Australia, seguita da un primo rientro nella Penisola, per lavorare qui. Gli inizi sono in una piccola società di consulenza di Torino, che lascia per trasferirsi in un gruppo che lavora per una grande multinazionale dell'oil&gas. La destinazione per lui si chiama Kazakhistan

  • In Erasmus a Oviedo

    25/02/2017

    "Mi ritengo cittadina del mondo, non semplicemente per i viaggi, o perché studio e lavoro all'estero. Ma perché non ho più barriere, non vedo limiti tra me e quello che mi capita": riassume così Giorgia Capretti, 24enne "veterana" Erasmus, cosa ha significato per lei prendere parte a diversi programmi europei per gli scambi studenteschi nell'Unione Europea.Giorgia si iscrive alla laurea triennale in Scienze del Turismo a Macerata: si tratta in realtà solo del primo -imprescindibile - passo, che la porterà a studiare per l'Europa.Prima tappa un "classico" Erasmus in Portogallo – "l'anno migliore della mia vita", ricorda. Nel Paese lusitano può anche associare la parte "pratica" dello studio a quella "teorica", spesso preponderante in Italia.In Portogallo Giulia torna una seconda volta, con un programma "Erasmus Placement", grazie al quale ha modo di fare un'esperienza concreta di lavoro.Dopo la laurea in Italia, Giulia ha modo di fare un'ulteriore esperienza di lavoro a Bruxelles. Una volta rientrata a casa, n

  • Chi prova a tornare… dalla Francia

    11/02/2017

    "Nel 2014 ho fatto domanda per il programma di rientro dei cervelli "Rita Levi Montalcini". Mi sono ritrovata classificata nella lista delle riserve a causa di un errore macroscopico compiuto da uno dei referenti chiamato a valutare la mia domanda". Olivia Caramello, 32 anni, è una ricercatrice che ci ha provato, a tornare in Italia – approfittando peraltro di un bando dedicato. Ma dal suo Paese ha ricevuto, in cambio, una grande delusione.Olivia studia Matematica a Torino dopodichè avvia una carriera di altissimo profilo internazionale: inizia con un dottorato presso la prestigiosa università di Cambridge, specializzandosi nella teoria dei topoi.L'ateneo britannico le fornisce il trampolino di lancio verso il palcoscenico mondiale della ricerca. Olivia inizia a tenere seminari in giro per il mondo. Dopo il dottorato opta per lasciare la Gran Bretagna, spostandosi in Francia, senza scartare brevi periodi di lavoro pure in università italiane, quali la Normale di Pisa e Milano.Proprio in questo periodo O

  • Startupper di Rientro

    04/02/2017

    "Sono convinto che in Italia ci siano sia i talenti, sia le opportunità, per avviare una start-up con ambizioni globali. Basta avere ancora più passione per quello che si fa, rispetto ai nostri vicini europei e americani": parola di Vito Perrone, 41enne startupper "controesodato" nella Penisola.E' una storia realmente ispiratrice, quella di Vito: dopo la laurea in Ingegneria Informatica e un dottorato al Politecnico di Milano, parte per la Gran Bretagna, dove trova un'importante opportunità in ambito accademico.Non resterà a lungo in ateneo, Vito: presto passa all'ambito privato, prima da freelance, poi in una start-up di e-commerce. "Ero un po' timoroso a lasciare la strada della ricerca, ben pagata in Gran Bretagna: avevo in mente lo scenario italiano, dove -se un ricercatore intende percorrere questa strada- deve ripartire da meno di zero. Invece, fu esattamente il contrario", ricorda ora.La carriera per lui progredisce rapida – per paradosso grazie anche alla crisi finanziaria, che taglia i posti di lavor

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